La filosofia di fondo resta la stessa di 40 e più anni fa quando in Alba siamo partiti con i gruppi spontanei di genitori e di volontari, e di 30 anni fa quando sono nate le prime risposte cooperative in Italia: sostenere le persone svantaggiate e i loro bisogni, i una logica di equità distributiva, per arrivare a promuovere soluzioni anche per chi nei nuovi disegni di welfare rischierà di non averli.
Quegli stessi disabili per i quali anni fa abbiamo lottato per il loro diritto all’inserimento scolastico con i sostegni sono cresciuti ed hanno visto nascere e diffondersi sul territorio i laboratori protetti, i centri diurni e le cooperative di lavoro che li hanno accolti per un impiego dopo la scuola dell’obbligo e oggi, con un’aspettativa di vita che si allunga ovviamente per tutti, sono alle prese con le difficoltà che attualmente accomunano gli anziani (…)
L’idea, forse ambiziosa, è quella di creare uno strumento no profit che sia in grado di mettere in rete le diverse risorse del territorio, partendo dagli enti, le istituzioni, le famiglie, i privati e quanti interessati a sostenere e promuovere il Durante e Dopo di Noi, per poter garantire una sostenibilità a percorsi di crescita e di autonomia per queste persone, non prescindendo dal pubblico, ma immaginandosi integrazioni e durature collaborazioni”Armando Bianco, fondatore
Il forte legame dei fondatori con il territorio deriva dalla loro storia. Un’avventura che comincia nel 1972 ad Alba e si sviluppa a partire dalla nascita del Gruppo Spontaneo Handicappati (GSH). Il Gruppo era composto da giovani volontari e famigliari che, per la prima volta nel territorio dell’Albese, della Langa e dei territori limitrofi sentivano l’esigenza di affrontare tematiche e problemi allora scomodi, come l’handicap e l’assistenza ai disabili psichici e fisici.
Le famiglie di allora, inoltre, chiedevano che il problema della fragilità fosse affrontato in modo sistematico e che fossero create strutture residenziali atte ad ospitare, per un periodo di tempo più o meno lungo, i loro famigliari affetti da disabilità.Partendo da una grande opera di sensibilizzazione del territorio, il Gruppo Spontaneo Handicappati cominciò a progettare diverse iniziative volte a dare risposte concrete e dignitose alle persone diversamente abili e alle loro famiglie.
Azioni che si concretizzarono nei primi inserimenti scolastici per superare la logica di separazione delle cosiddette «classi speciali» L’opera di sensibilizzazione passava anche attraverso il lavoro e la promozione di gruppi locali, che diventavano i portavoce dei bisogni realmente percepiti da chi, ogni giorno, viveva accanto alle persone disabili.
Da questa operazione fondamentale, il cammino proseguì con la costituzione delle Comunità Alloggio, luoghi che, a fianco dei volontari, videro la partecipazione e il contributo di personale professionale.
Nel 1974, il gruppo di volontari GSH ottenne l’avvio dei primi inserimenti e sostegni scolastici. Nel 1977 nasce la prima comunità alloggio in Corso Piave ad Alba, il primo centro diurno nel 1982 e, sette anni dopo, è la volta della Cooperativa di lavoro H insieme, Cooperativa Sociale di tipo B, che ebbe come sede Via Pola ad Alba.
La storia è narrata nel libro HANDICAPPATI, una lunga storia INSIEME – A. Bianco-V.Torchio-Gribaudo 1999.
Nel 1995, raccogliendo il frutto di tutte le esperienze del passato, nasce la Cooperativa Sociale Progetto Emmaus, cooperativa di tipo A che opera nella progettazione ed erogazione di servizi socio-assistenziali, educativi, socio-sanitari verso disabili, anziani, soggetti con patologie psichiatriche e servizi educativi per l’infanzia.
Oltre 40 anni di lavoro costante con il territorio non hanno soltanto migliorato la condizione delle persone disabili. Ma hanno contribuito alla nascita e maturazione di una serie di esperienze nel campo della psichiatria e della disabilità che si sono evolute nel tempo, hanno creato e rafforzato legami sul territorio, e hanno gettato ponti importanti tra i famigliari, gli enti, le istituzioni, il privato sociale e il volontariato.
Un risultato questo, del grande impegno di sensibilizzazione e di volontariato che da quel lontano 1972 non ha mai abbandonato lo spirito dei fondatori e che continuerà nella storia della nuova Fondazione Emmaus per il Territorio Onlus.