BOLOGNA – La legge “Dopo di Noi”, approvata il 14 giugno 2016, accogliendo l’emendamento proposto da Fondazione Italia per il Dono onlus (F.I.Do), ha espressamente previsto la possibilità di costituire dei fondi, in favore di persone con disabilità grave, utilizzando, oltre al tradizionale istituto del Trust, quello della donazione modale presso “intermediari filantropici”, riconosciuti come persone giuridiche, che abbiano la figura di onlus.
Tutti coloro che, avendo un parente con disabilità grave, hanno la necessità di individuare una soluzione adeguata per quando non ci saranno più, possono quindi trovare nella costituzione di un fondo, presso un intermediario filantropico, la risposta alle proprie esigenze e programmare il “dopo di noi” con spese di gestione molto basse.
Fondazione Italia per il Dono onlus, con tutti i suoi organi ha lavorato a stretto contatto con la Commissione Lavoro del Senato e con gli altri parlamentari che hanno seguito il DDL in questione. Si è trattato di un esempio limitato, ma significativo, di come sia possibile realizzare, con mutuo vantaggio, forme avanzate di cooperazione tra legislatore e soggetti della società civile organizzata.
Il lavoro approfondito e serio che ha portato a questo notevole esito andrà concretamente a beneficiare molte persone con disabilità grave e le loro famiglie offrendo loro maggiori possibilità per quanto riguarda la qualità di vita anche dopo la scomparsa dei familiari che li accudiscono.
F.I.Do e, in generale, gli intermediari filantropici sono organizzazioni senza finalità di lucro che supportano concretamente chiunque voglia effettuare una donazione anche se di importo limitato. Essi mettono a disposizione dei donatori la propria infrastruttura, affinché questi, mediante donazioni modali, costituiscano appositi fondi diretti a perseguire le finalità filantropiche da essi indicate.
La costituzione di tali fondi presenta notevoli vantaggi per i donatori. Essi possono essere costituiti con grande rapidità e semplicità ed evitano al donante di doversi preoccupare di tutti quegli elementi che rientrano nella gestione di un ente: consiglio d’amministrazione, revisori, bilanci, contabilità, rispetto della normativa sulla privacy, conflitti d’interessi e più in generale rispetto della normativa sulla responsabilità degli amministratori, gestione finanziaria e patrimoniale.
Il donatore, inoltre, sfruttando una struttura già esistente, oltre ad avere a disposizione uno strumento estremamente poco dispendioso, perché i costi fissi vengono ripartiti su una pluralità di fondi, gode di rilevanti garanzie. Innanzitutto, l’intermediario filantropico nel momento in cui accetta la donazione modale, è obbligato per legge a rispettarne tutti i vincoli; inoltre, essendo un mero erogatore di risorse non incorre in rischi imprenditoriali e quindi non potrà fallire e mettere a repentaglio l’eventuale patrimonio donato. Infine, è in grado di verificare e assicurare al donatore che le risorse erogate vengano effettivamente utilizzate per le finalità previste.
*Presidente Fondazione Italia per il Dono onlus
Fonte: Corriere Sociale – 29/06/2016
http://sociale.corriere.it/donazione-modale-uno-strumento-per-il-dopo-di-noi/