Ricordo la nascita del Gruppo Spontaneo Handicappati all’inizio degli anni ’70.
Aderii a tale gruppo sin dalla sua costituzione. Ricordo che in quel periodo furono numerosi i bambini con problemi di diversa natura nati ad Alba e nell’albese. Nascite che, purtroppo, continuano a verificarsi anche oggi.
Una delle prime necessità che ci parve di individuare in relazione a questi problemi è stata quella di una attività di prevenzione, di consiglio e di indirizzo per le famiglie colpite da questa grave realtà. Un altro aspetto del problema che facemmo nostro fu quello dell’inserimento scolastico di questi bambini.
Purtroppo, a quel tempo, l’unica risposta che dava la scuola era quella delle classi speciali. Delle classi allontanate e emarginate rispetto a quelle dei bambini normali. Questo era abbastanza penoso per i genitori interessati.
Con il Gruppo Spontaneo cominciammo a richiedere che questi bambini potessero frequentare la scuola insieme ai loro coetanei, aiutati da insegnanti di appoggio che fornissero loro quegli aiuti particolari di cui avevano bisogno. Sono stati anni difficili. I risultati ottenuti sono stati raggiunti grazie a sacrifici e dure lotte.
Fu preziosa la solidarietà di tanti amici che capivano che ciò che andavamo chiedendo era semplicemente il riconoscimento ed il rispetto dei diritti di questi nostri figli.
Abbiamo promosso dibattiti, manifestazioni cui hanno aderito tante persone, insegnanti, colleghi di lavoro. In queste occasioni facevamo presente alle diverse autorità e rappresentanti degli Enti Locali le nostre richieste.
Ricordo ancora l’impegno e la lotta perché venisse aperta la Comunità Alloggio e, successivamente, il Centro Diurno.
Ricordo in modo particolare l’incontro-dibattito che organizzammo nel cinema della Moretta al quale partecipava Mauro Cameroni, un medico gravemente handicappato. La sua forza e coraggio colpì profondamente molti dei presenti.
Le richieste che andavamo formulando gradatamente e faticosamente venivano accolte. Abbiamo avuto anche dei momenti di festa nei quali l’amicizia si rinsaldava e la solidarietà riscaldava i cuori e dava speranza.
Poi la realizzazione che abbiamo ‘inventato’ noi: la COOPERATIVA H INSIEME. Una iniziativa per l’avviamento al lavoro di questi ragazzi. Ricordo il suo inizio, dieci anni or sono, con tre ospiti e una decina di volontari. Un inizio silenzioso e discreto dove in una cameretta pulivamo gli ovetti delle sorpresine Kinder.
Poi, con l’aiuto di tanti amici e benefattori, gli ospiti cominciarono ad aumentare, e con essi le tipologie di lavori svolti, i locali a disposizione. Fino a diventare quella che oggi ritengo sia per Alba, un vero fiore all’occhiello.
Carmelo Chimera